Più podcast per tutti!

Secondo il sito Podcast Industry Insights, che da alcuni anni cerca di analizzare i dati del settore dei podcast, fornendo utili statistiche e approfondimenti, al momento in cui stiamo scrivendo questo articolo sono presenti oltre 4 milioni di podcast, di cui 2,6 milioni (per oltre 84 milioni di episodi) solo su piattaforma Apple. Spotify non è al momento ancora censito ma se ne stimano almeno altri 5 milioni (di cui molti, probabilmente, presenti anche su altre piattaforme).
Eppure, si diceva e scriveva che la parola su Internet fosse stata quasi soppiantata dalle immagini di Instagram, dai video di TikTok o dai reel. La stessa App Clubhouse, due anni fa molto popolare, ha avuto un ciclo di vita molto breve a causa della modalità esclusivamente “live” che ne ha limitato molto l’espansione.
Milioni di podcast e migliaia di titoli sul cibo e il vino. Molti propongono contenuti che esprimono una sincera profondità, hanno superato la prova del tempo e sono spesso consigliati da appassionati e professionisti. Anche noi di Affinamenti, quindi, proviamo a segnalare alcuni titoli che in questi ultimi anni ci hanno convinto e che abbiamo apprezzato, spesso quali compagni di viaggio nei nostri spostamenti.

Vino da Burde

Il vero pioniere dello strumento podcast per comunicare il vino è senza dubbio Andrea Gori che, con il suo Vino da Burde, già tra 2006 e 2009 proponeva interviste, abbinamenti e curiosità. Poi Andrea ha sperimentato altri strumenti, da YouTube alle dirette Instagram per raccontare il suo punto di vista di “sommelier digitale”. Interessante riascoltarlo a distanza di molti anni per comprendere come sia evoluto il vino.

Vino sul divano

Jacopo Cossater è indubbiamente uno dei giornalisti e degustatori che più ha creduto dall’inizio e crede tuttora nelle potenzialità della parola ascoltata e degli approfondimenti grazie agli strumenti digitali. Vino sul divano, di cui sono disponibili le prime due edizioni e ne è annunciata una terza, è un format diventato podcast registrato insieme ad alcune delle più originali e interessanti voci del vino italiane, una chiacchierata di circa 30-40 minuti durante la quale Cossater è bravo a stimolare i suoi ospiti nell’argomentare idee e punti di vista sul vino in modo rilassato.

Beer revolution

Eugenio Signoroni non è nuovo nello sceneggiare e condurre podcast. Grazie a Lievito Madre è stato eletto food writer dell’anno per il 2021 da Identità Golose, nonché miglior serie anche dal Gambero Rosso e tra i finalisti ai Cook Awards del Corriere della Sera. Ma la passione di Signoroni è la birra. Per Slow Food editore è, infatti, curatore della Guida alle birre d’Italia e ha pubblicato altri due manuali. Lo scorso anni Signoroni è stato il protagonista Beer Revolution, un nuovo podcast prodotto con Baladin, che in sei episodi racconta la rivoluzione italiana della birra artigianale.

Mete poco note

MetePocoNote è un podcast ideato e condotto da Luciana Squadrilli, giornalista gastronomica che collabora con guide e testate italiane e internazionali. Grande amante della pizza e del buon cibo come noi, Luciana è anche un’appassionata di viaggi. Questo podcast è dedicato a scoprire o riscoprire luoghi nazionali ed internazionali poco conosciuti e valorizzati, di cui raccontare in 15 minuti alcuni spunti imperdibili sulla storia, l’arte, le persone e, naturalmente, l’enogastronomia. MetePocoNote è un podcast raccontato come fosse un diario di viaggio che vuole invitare a scoprire luoghi, percorrere nuove strade e assaggiare piatti o prodotti che possono rivelarsi interessanti tanto quanto mete turistiche più celebri. E una di queste mete è stata viaggiata assieme a noi!

Vino al vino

A distanza di 50 anni dal celeberrimo reportage di Mario Soldati scritto tra il 1968 e il 1975, Antonio Boco e Paolo De Cristofaro, sodali animatori della testata Tipicamente e, per molti anni, giornalisti e degustatori del Gambero Rosso, hanno ideato “Vino al vino”, un podcast che è andato a riscoprire l’Italia che Soldati aveva narrato. Alternando la lettura di alcune pagine di Soldati con l’incontro con scrittori, giornalisti e produttori contemporanei, Vino al vino ci fa comprendere quanto di quell’Italia di mezzo secolo fa sia rimasta e, soprattutto, quale direzione abbiano preso l’enologia e il racconto del vino. Un pregio del podcast che sottolineiamo è l’assenza di una nostalgia per “un’età dell’oro”: Boco e De Cristofaro, con l’arguta complicità “dell’Ispettore Palma”, hanno saputo cogliere quegli aspetti e dettagli che rendono le parole di Soldati un imprescindibile background per chi scrive di vino, senza fingere che quel mondo possa o debba ritornare.

Metanolo

L’ultimo podcast che segnaliamo è Metanolo, una produzione originale Spotify che indaga con estrema perizia di dettagli e testimonianze lo scandalo del vino al Metanolo del 1986, la strage che ne è seguita e l’indagine che ha portato alla scoperta della più grande truffa agroalimentare dell’Italia, che ha distrutto l’economia vitivinicola degli anni ‘80. Metanolo è un podcast imperdibile per chi vuole non solo conoscere la cronaca, ormai storia, ma capire come gli anticorpi messi in funzione da quella parte sana della produzione vinicola abbiano saputo reagire e portare al successo mondiale del vino italiano degli ultimi 25 anni. Senza trascurare di avvertire come, dietro al successo, possano sempre fare capolino furbi, furbetti e avidi.

E il prossimo podcast che ascolteremo?

Foodzilla – Conversazioni affamate, della giornalista gastronomica Lorenza Fumelli, è il podcast che ci siamo scaricati e che ascolteremo già dai prossimi giorni, rivolto a tutti quelli che “si sono rotti le palle” di come il cibo sia stato raccontato e comunicato negli ultimi anni.

Secondo il sito Podcast Industry Insights, che da alcuni anni cerca di analizzare i dati del settore dei podcast, fornendo utili statistiche e approfondimenti, al momento in cui stiamo scrivendo questo articolo sono presenti oltre 4 milioni di podcast, di cui 2,6 milioni (per oltre 84 milioni di episodi) solo su piattaforma Apple. Spotify non è al momento ancora censito ma se ne stimano almeno altri 5 milioni (di cui molti, probabilmente, presenti anche su altre piattaforme).
Eppure, si diceva e scriveva che la parola su Internet fosse stata quasi soppiantata dalle immagini di Instagram, dai video di TikTok o dai reel. La stessa App Clubhouse, due anni fa molto popolare, ha avuto un ciclo di vita molto breve a causa della modalità esclusivamente “live” che ne ha limitato molto l’espansione.
Milioni di podcast e migliaia di titoli sul cibo e il vino. Molti propongono contenuti che esprimono una sincera profondità, hanno superato la prova del tempo e sono spesso consigliati da appassionati e professionisti. Anche noi di Affinamenti, quindi, proviamo a segnalare alcuni titoli che in questi ultimi anni ci hanno convinto e che abbiamo apprezzato, spesso quali compagni di viaggio nei nostri spostamenti.

Vino da Burde

Il vero pioniere dello strumento podcast per comunicare il vino è senza dubbio Andrea Gori che, con il suo Vino da Burde, già tra 2006 e 2009 proponeva interviste, abbinamenti e curiosità. Poi Andrea ha sperimentato altri strumenti, da YouTube alle dirette Instagram per raccontare il suo punto di vista di “sommelier digitale”. Interessante riascoltarlo a distanza di molti anni per comprendere come sia evoluto il vino.

Vino sul divano

Jacopo Cossater è indubbiamente uno dei giornalisti e degustatori che più ha creduto dall’inizio e crede tuttora nelle potenzialità della parola ascoltata e degli approfondimenti grazie agli strumenti digitali. Vino sul divano, di cui sono disponibili le prime due edizioni e ne è annunciata una terza, è un format diventato podcast registrato insieme ad alcune delle più originali e interessanti voci del vino italiane, una chiacchierata di circa 30-40 minuti durante la quale Cossater è bravo a stimolare i suoi ospiti nell’argomentare idee e punti di vista sul vino in modo rilassato.

Beer revolution

Eugenio Signoroni non è nuovo nello sceneggiare e condurre podcast. Grazie a Lievito Madre è stato eletto food writer dell’anno per il 2021 da Identità Golose, nonché miglior serie anche dal Gambero Rosso e tra i finalisti ai Cook Awards del Corriere della Sera. Ma la passione di Signoroni è la birra. Per Slow Food editore è, infatti, curatore della Guida alle birre d’Italia e ha pubblicato altri due manuali. Lo scorso anni Signoroni è stato il protagonista Beer Revolution, un nuovo podcast prodotto con Baladin, che in sei episodi racconta la rivoluzione italiana della birra artigianale.

Mete poco note

MetePocoNote è un podcast ideato e condotto da Luciana Squadrilli, giornalista gastronomica che collabora con guide e testate italiane e internazionali. Grande amante della pizza e del buon cibo come noi, Luciana è anche un’appassionata di viaggi. Questo podcast è dedicato a scoprire o riscoprire luoghi nazionali ed internazionali poco conosciuti e valorizzati, di cui raccontare in 15 minuti alcuni spunti imperdibili sulla storia, l’arte, le persone e, naturalmente, l’enogastronomia. MetePocoNote è un podcast raccontato come fosse un diario di viaggio che vuole invitare a scoprire luoghi, percorrere nuove strade e assaggiare piatti o prodotti che possono rivelarsi interessanti tanto quanto mete turistiche più celebri. E una di queste mete è stata viaggiata assieme a noi!

Vino al vino

A distanza di 50 anni dal celeberrimo reportage di Mario Soldati scritto tra il 1968 e il 1975, Antonio Boco e Paolo De Cristofaro, sodali animatori della testata Tipicamente e, per molti anni, giornalisti e degustatori del Gambero Rosso, hanno ideato “Vino al vino”, un podcast che è andato a riscoprire l’Italia che Soldati aveva narrato. Alternando la lettura di alcune pagine di Soldati con l’incontro con scrittori, giornalisti e produttori contemporanei, Vino al vino ci fa comprendere quanto di quell’Italia di mezzo secolo fa sia rimasta e, soprattutto, quale direzione abbiano preso l’enologia e il racconto del vino. Un pregio del podcast che sottolineiamo è l’assenza di una nostalgia per “un’età dell’oro”: Boco e De Cristofaro, con l’arguta complicità “dell’Ispettore Palma”, hanno saputo cogliere quegli aspetti e dettagli che rendono le parole di Soldati un imprescindibile background per chi scrive di vino, senza fingere che quel mondo possa o debba ritornare.

Metanolo

L’ultimo podcast che segnaliamo è Metanolo, una produzione originale Spotify che indaga con estrema perizia di dettagli e testimonianze lo scandalo del vino al Metanolo del 1986, la strage che ne è seguita e l’indagine che ha portato alla scoperta della più grande truffa agroalimentare dell’Italia, che ha distrutto l’economia vitivinicola degli anni ‘80. Metanolo è un podcast imperdibile per chi vuole non solo conoscere la cronaca, ormai storia, ma capire come gli anticorpi messi in funzione da quella parte sana della produzione vinicola abbiano saputo reagire e portare al successo mondiale del vino italiano degli ultimi 25 anni. Senza trascurare di avvertire come, dietro al successo, possano sempre fare capolino furbi, furbetti e avidi.

E il prossimo podcast che ascolteremo?

Foodzilla – Conversazioni affamate, della giornalista gastronomica Lorenza Fumelli, è il podcast che ci siamo scaricati e che ascolteremo già dai prossimi giorni, rivolto a tutti quelli che “si sono rotti le palle” di come il cibo sia stato raccontato e comunicato negli ultimi anni.