Non solo condimento: l’olio EVO e la ristorazione

L’olio extravergine di oliva è un bene prezioso di cui può andare fiera la nostra penisola, che deve essere promosso e valorizzato. Anche se, per sostenere questa tesi basterebbe l’incredibile soddisfazione gastronomica che può dare una semplice fetta di pane abbrustolito e l’olio nuovo, vi daremo altri buoni motivi.

L’olio, da semplice condimento, si sta trasformando in un ingrediente delle più diverse preparazioni culinarie, capace di restituire sfumature aromatiche anche molto diverse tra di loro, che possono fare la differenza in un piatto. Non a caso, negli ultimi anni, sono nati vari concorsi, tasting, corsi di formazione, eventi ed associazioni sulla tematica, a partire da A.I.R.O., ovvero l’Associazione Internazionale Ristoranti dell’Olio, con cui Affinamenti collabora. A.I.R.O. divulga la cultura dell’oro verde a 360°, con lo scopo di portare prodotti di eccellenza su tutte le tavole e valorizzarne l’uso nella ristorazione, favorendo il dialogo tra produttori e ristoratori.

A questo movimento di rivoluzione olearia appartengono chef, osti, pizzaioli e anche baristi e pasticceri che, con diversi format, riescono a dare un ruolo di risalto agli oli che utilizzano e che, soprattutto, riescono a comunicarne l’importanza ai consumatori finali, rivestendo quindi un ruolo importantissimo. Questo perché territori, climi e cultivar diversi danno origine a prodotti unici, che sono in grado di cambiare l’equilibrio dei sapori e il gusto di un piatto che sia esso al ristorante, in pizzeria, in gelateria o in un cocktail bar.

Nonostante in Italia il suo ruolo sia ancora un po’ sottovalutato, non tanto per il potenziale nutritivo ma soprattutto per quello sensoriale, oggi non sono poche le realtà che si distinguono per il lavoro svolto nel celebrare l’olio evo italiano sia in cucina che in sala. Cosa potrebbe essere utile in questo? Ad esempio iniziare a indicare sul menu quale olio è stato utilizzato per preparare i piatti, evidenziando le potenzialità dell’abbinamento, proprio come si fa ora con i vini o altri tipi di drink pairing.

Introdurre una carta degli oli, come già in molti hanno iniziato a fare, inoltre, è sicuramente una delle soluzioni più efficaci per valorizzare questo alimento e restituirgli il giusto spazio sulla tavola.

L’olio extravergine di oliva è un bene prezioso di cui può andare fiera la nostra penisola, che deve essere promosso e valorizzato. Anche se, per sostenere questa tesi basterebbe l’incredibile soddisfazione gastronomica che può dare una semplice fetta di pane abbrustolito e l’olio nuovo, vi daremo altri buoni motivi.

L’olio, da semplice condimento, si sta trasformando in un ingrediente delle più diverse preparazioni culinarie, capace di restituire sfumature aromatiche anche molto diverse tra di loro, che possono fare la differenza in un piatto. Non a caso, negli ultimi anni, sono nati vari concorsi, tasting, corsi di formazione, eventi ed associazioni sulla tematica, a partire da A.I.R.O., ovvero l’Associazione Internazionale Ristoranti dell’Olio, con cui Affinamenti collabora. A.I.R.O. divulga la cultura dell’oro verde a 360°, con lo scopo di portare prodotti di eccellenza su tutte le tavole e valorizzarne l’uso nella ristorazione, favorendo il dialogo tra produttori e ristoratori.

A questo movimento di rivoluzione olearia appartengono chef, osti, pizzaioli e anche baristi e pasticceri che, con diversi format, riescono a dare un ruolo di risalto agli oli che utilizzano e che, soprattutto, riescono a comunicarne l’importanza ai consumatori finali, rivestendo quindi un ruolo importantissimo. Questo perché territori, climi e cultivar diversi danno origine a prodotti unici, che sono in grado di cambiare l’equilibrio dei sapori e il gusto di un piatto che sia esso al ristorante, in pizzeria, in gelateria o in un cocktail bar.

Nonostante in Italia il suo ruolo sia ancora un po’ sottovalutato, non tanto per il potenziale nutritivo ma soprattutto per quello sensoriale, oggi non sono poche le realtà che si distinguono per il lavoro svolto nel celebrare l’olio evo italiano sia in cucina che in sala. Cosa potrebbe essere utile in questo? Ad esempio iniziare a indicare sul menu quale olio è stato utilizzato per preparare i piatti, evidenziando le potenzialità dell’abbinamento, proprio come si fa ora con i vini o altri tipi di drink pairing.

Introdurre una carta degli oli, come già in molti hanno iniziato a fare, inoltre, è sicuramente una delle soluzioni più efficaci per valorizzare questo alimento e restituirgli il giusto spazio sulla tavola.